03.10.2019
Lugano ha ospitato un prestigioso simposio su uno dei principali traumi che colpiscono gli sportivi: le lesioni legamentose del ginocchio, una delle specializzazioni di Ars Medica nell’ambito della medicina sportiva.
Le lesioni legamentose del ginocchio sono fra i traumi che si verificano maggiormente tra gli sportivi, professionisti e semplici amatori. E alla medicina dello sport la Clinica Ars Medica di Gravesano pone particolare attenzione. È infatti dei giorni scorsi il convegno che si è tenuto nella splendida cornice del LAC di Lugano, organizzato dalla Clinica Ars Medica in collaborazione con il Dr. Matteo Denti e il Dr. Danilo Togninalli, entrambi specialisti in Ortopedia e traumatologia dell’apparato locomotore e Presidenti del Comitato scientifico del simposio. All’incontro hanno preso parte specialisti nazionali e internazionali che si sono confrontati e hanno approfondito tutti gli aspetti legati al tema della traumatologia legamentosa del ginocchio, alla luce delle attuali conoscenze ed evidenze scientifiche.
Due giorni di incontri che, anche attraverso alcuni workshop sulle principali tecniche di riabilitazione, hanno sottolineato l’importanza del nostro Cantone, e di rimando dell’attività svolta dalla Clinica Ars Medica, nel campo della traumatologia legamentosa del ginocchio.
“Il Ticino rappresenta un centro di eccellenza internazionale per quanto riguarda la chirurgia del ginocchio” afferma il Dr. Matteo Denti. Ed è anche alla luce di ciò che, dice il Dr. Danilo Togninalli, “il convegno ha offerto una panoramica generale sulle attuali tecniche utilizzate in tutto il mondo. Tecniche applicate con un approccio estremamente oggettivo e basate su evidenze scientifiche”.
L’appuntamento medico-scientifico si è sviluppato in due giornate. Una prima è stata dedicata alla parte teorica, mentre nel corso della seconda una serie di workshop si sono focalizzati sulle tecniche di riabilitazione e di “valutazione funzionale” per il ritorno all’attività sportiva, già a partire dal giorno successivo all’intervento chirurgico.
Quest’incontro, molto significativo nello scenario medico ticinese, ha rappresentato un’occasione di scambio e discussione tra chirurghi, medici dello sport, riabilitatori e preparatori coinvolti nel processo multidisciplinare del ritorno all’attività sportiva.
La medicina dello sport e in special modo, come detto, la chirurgia del ginocchio, sta dunque caratterizzando sempre di più l’attività di Ars Medica. L’aver organizzato un convegno così prestigioso ne è una chiara dimostrazione.
Per saperne di più su questo simposio abbiamo incontrato il Dr. Denti e il Dr. Togninalli, Presidenti del Comitato scientifico.
“Il Ticino rappresenta un centro di eccellenza internazionale per quanto concerne la chirurgia del ginocchio”.
Dr. Denti ci può spiegare l’importanza di quest’evento?
È stata un’occasione per tracciare un quadro complessivo e puntuale in merito alle tecniche, alla riabilitazione e al ritorno allo sport a seguito di una chirurgia legamentosa del ginocchio. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla fase di riavvicinamento all’attività sportiva, poiché nel passato il ritorno allo sport è stato, in alcuni casi, troppo affrettato, anche per persone che lo praticavano a livello amatoriale, determinando un aumento delle rilesioni rispetto agli interventi chirurgici effettuati. Ci si è invece resi conto, in base alle evidenze scientifiche, che ritardando il ritorno all’attività e utilizzando tecniche chirurgiche innovative si sono ottenute percentuali di successo molto alte, non solo negli atleti professionisti, ma anche per quanto riguarda i cosiddetti amatori, che praticano lo sport per diletto e passione.
Questo meeting è stato patrocinato da ESSKA, un’importante associazione internazionale. Che ruolo ha avuto nell’ambito del recente simposio tenutosi a Lugano?
ESSKA, European Society for Sports Traumatology, Knee Surgery and Arthroscopy, è la comunità scientifica più importante nell’ambito della traumatologia e della chirurgia del ginocchio a livello internazionale, conta infatti 8000 associati in tutto il mondo. In questi ultimi anni ESSKA, di cui ho avuto la fortuna e l’onore di essere Presidente, è cresciuta in maniera esponenziale. Unire le nostre forze a quelle di quest’associazione è stato fondamentale per la realizzazione del programma di incontri che si sono susseguiti durante il convegno. Per spiegare meglio quanto conti questa realtà basti pensare che a maggio del 2020 si terrà a Milano il congresso biennale di ESSKA e per quell’occasione sono attesi circa 7000 partecipanti da ogni parte del mondo, tra ortopedici e addetti ai lavori.
Il Simposio di Lugano è stato senza dubbio un evento molto importante nel panorama ticinese. Quali sono gli aspetti, gli ospiti, gli eventi che lo hanno reso così speciale?
Sì, un evento davvero significativo, perché finalmente si organizza in Ticino un incontro internazionale su questo tipo di patologia. Un simposio che, per quanto riguarda gli oratori e l’elevato livello accademico, ha rappresentato una prima assoluta per il nostro Cantone. A questo proposito ci tengo a sottolineare un aspetto estremamente rilevante, sul quale vorrei sensibilizzare tutta la popolazione: anche in Ticino si pratica la chirurgia del ginocchio ad alti livelli, come qualità, professionalità e tecniche utilizzate, lo stesso livello che si può trovare nelle grandi metropoli, sia svizzere che europee, e nei più prestigiosi centri internazionali. Il fatto che si sia tenuto un meeting di tale rilevanza in Ticino è testimonianza del riconoscimento che viene attribuito alle nostre strutture e ai nostri medici a livello internazionale. I pazienti possono dunque rivolgersi agli specialisti presenti in Ticino per affrontare e risolvere le loro patologie, essendo certi di affidarsi a professionisti eccellenti.
Dr. med. Matteo Denti,
Specialista in Chirurgia ortopedica e Traumatologia dell’apparato locomotore, membro FMH
“L’obiettivo del convegno è stato quello di proporre una panoramica delle attuali tecniche utilizzate in tutto il mondo, attraverso un approccio estremamente oggettivo e basato sulle evidenze scientifiche”.
Dr. Togninalli, attorno a quali tematiche e a quali argomenti si è sviluppato il convegno?
L’evento è ruotato attorno alla chirurgia legamentaria del ginocchio, che si rende necessaria quando si determina una lesione del legamento, e in particolar modo l’attenzione si è concentrata sulla lesione del crociato anteriore. Si è discusso delle modalità terapeutiche, chirurgiche e non, e anche della questione riabilitativa, che è altrettanto importante per il paziente. Infatti un evento traumatico legamentare che necessita di un intervento vede coinvolta l’équipe chirurgica per un’ora e mezza circa e poi il paziente deve sottoporsi ad un percorso riabilitativo di 6-12 mesi. Inoltre si è parlato di tutte le lesioni che spesso sono associate a questi traumi, in particolare quella dei menischi che ha grande rilevanza, in quanto può peggiorare di molto la prognosi per il paziente.
Parlando delle possibili terapie ha fatto riferimento a modalità chirurgiche e non chirurgiche. Quando è possibile optare per l’uno o per l’altro approccio?
La lesione di un legamento del ginocchio può essere trattata fondamentalmente in due modi: attraverso un approccio conservativo, ossia senza operazione, oppure chirurgico. La scelta che fa propendere per l’uno o per l’altro dipende da molti fattori. I principali sono legati all’età del paziente e soprattutto al tipo di attività, sportiva e non, che verrà praticata dopo la terapia.
Per quanto riguarda l’età, più il paziente è giovane e più il suo ginocchio dovrà essere sollecitato e quindi solitamente è indicato un intervento chirurgico. Per quanto invece riguarda il tipo di attività praticata, se si parla di una disciplina sportiva che prevede grandi sollecitazioni o cambi di direzione repentini, penso allo sci, al calcio, al basket ad esempio, allora si tende ad optare per l’intervento. Se invece si parla di discipline maggiormente lineari, penso al ciclismo o anche alla corsa, è possibile valutare una terapia conservativa. Alla fine però, dopo che il medico ha espresso il suo parere, è sempre il paziente a decidere quale opzione scegliere.
Per quanto concerne le terapie, sono emerse novità significative?
L’obiettivo del convegno è stato quello di proporre una panoramica delle attuali tecniche utilizzate in tutto il mondo, attraverso un approccio estremamente oggettivo e basato sulle evidenze scientifiche. Ogni relatore ha infatti presentato una specifica patologia ed una particolare tecnica chirurgica mostrando i dati ed i risultati ottenuti, anche in relazione alla qualità riabilitativa, mediante quello specifico approccio. Tutto questo per avere un quadro complessivo aggiornato e per poter proporre ai pazienti le migliori soluzioni attualmente disponibili.
Quale aspetto l’ha particolarmente colpita di ciò che è stato trattato durante il simposio?
A mio parere è stato molto importante il dialogo tra medici e riabilitatori, che è la base per poter costruire nel nostro Cantone un’offerta di un livello qualitativo sempre maggiore. L’evento che si è tenuto spero possa rappresentare un apripista per sviluppare, nel futuro prossimo, una scuola di pensiero comune e condivisa tra i vari attori coinvolti nel processo riabilitativo, affinché si possano uniformare sempre di più gli approcci e le tecniche utilizzate, a completo beneficio del paziente.
Dr. med. Danilo Togninalli, Specialista in Chirurgia ortopedica e Traumatologia dell’apparato locomotore, membro FMH.
Visioni qui il video del Simposio.
Specialista in Chirurgia ortopedica e Traumatologia dell’apparato locomotore, membro FMH
Specialista in Chirurgia ortopedica e traumatologia dell'apparato locomotore, membro FMH